Nel suo primo intervento pubblico dopo la nomina a presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha emanato il Suo editto: “crescere, crescere, crescere”, affermando con chiarezza la Sua linea; “piccolo non è più bello”.
Ora, se la crescita è riferita ai valori, alla qualità, alla sostenibilità ed alla capacità di fare sistema, di cooperare, siamo perfettamente allineati.
Se, invece, crescere viene inteso nella sola accezione dimensionale, quantitativa, allora siamo assolutamente in disaccordo.
La nostra società, il tessuto produttivo italiano, l’ambiente economico, sociale ed ambientale in cui si muovono le imprese ed anche la nostra storia ci raccontano che l’Italia non è il paese delle commodities, ma è il paese della biodiversità, non è il paese della grande produzione industriale, ma è il paese della qualità, dell’eccellenza. Noi non siamo adatti alle grandi dimensioni, alla sfera delle multinazionali. E’ come chiedere ad un elefante di aiutarci a spostare dei mobili in un negozio di cristalli. I danni non ripagherebbero i vantaggi. Così come è successo in tanti casi, negli ultimi anni. Gli italiani ne stanno ancora pagando le conseguenze. Non serve ricordare, ad esempio, come in Molise, grandi aziende come l’ITR, l’ARENA, lo Zuccherificio, con i loro fallimenti hanno creato il deserto sociale ed economico, dopo aver generato l’illusione, dopo aver disincentivato la piccola impresa, dopo aver azzerato, ad esempio, la piccola agricoltura di montagna.
Il nostro futuro è crescere, in valori etici, in sostenibilità ambientale delle attività di impresa, nella cultura cooperativa in grado di costruire distretti di qualità che esaltano le singole, specifiche, eccellenti individualità.
Insomma, il nostro parere è puntare su tante aziende a dimensione umana che insieme fanno rete e diventano competitive anziché su poche imprese a dimensione industriale che perseguono obiettivi lontani anni luce dalle esigenze del territorio che li ospita.
In conclusione, piccolo è ancora bello, soprattutto poi, se diventa il presupposto per diventare grandi insieme, senza lasciare nessuno indietro, con un percorso di crescita democratica e meritocratica.
“In cooperativa, uno + uno fa tre”, non lo diciamo noi, lo ha detto Papa Francesco. Nelle multinazionali “uno + uno fa due … e non sempre”. Questo lo diciamo noi!
Riccardo Terriaca
Gruppo Apistico Paritetico VolAPE
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PICCOLO E’BELLO
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